Tutelare i patrimoni linguistici e culturali del nostro Paese equivale molto spesso, e molto opportunamente, a promuoverli. Questa promozione è efficace se riesce a generare un circolo virtuoso: 1) la diffusione presso un ampio pubblico di una corretta informazione e 2) il ritorno in termini di sviluppo economico e sociale di tale azione divulgativa, la quale a sua volta va ad accrescere il valore di tali beni "immateriali".
Il cinema rappresenta una delle vie più efficaci e seducenti per avviare tale processo virtuoso che, partendo dalle lingue locali, intende valorizzare i territori alloglotti e i loro tesori misconosciuti. L'Associazione LEM-Italia, in collaborazione con la società LogicFilm, ha avviato un progetto ambizioso di Collana di docu-film, di cui quello riguardante l'isola linguistica arbëresh di Villa Badessa e il Festival LEM 2010 è un primo significativo prodotto.
Numerose le possibili ricadute positive sulle comunità interessate, sempre meno al margine e sempre più consapevoli e protagoniste di nuove narrazioni accessibili a un pubblico sempre più vasto.
Arte del viaggio Arte dell'incontro
Siamo in Abruzzo, a metà cammino tra l'Adriatico e gli Appennini. Villa Badessa, frazione del Comune di Rosciano (Pe), fondata nella prima metà del 1700 da alcune famiglie arbëresh provienenti dalla Cimarra (territorio di confine posto tra l'Albania e la Grecia), è un luogo carico di suggestioni, sospeso tra la Chiesa di S.Maria Assunta, dove ancora oggi si conserva il rito cattolico-bizantino, e i campi di ulivi tutt'intorno.
Qui, oggi, nessuno parla più la lingua arbëresh. Gli anziani del villaggio ricordano solo qualche parola, qualche espressione. Ma, come talvolta accade al momento del tramonto, il desiderio prende il testimone della Storia per provare a mutarne il corso. O, almeno, per cercare di dare un senso diverso al cambiamento. Così, alcune persone di buona volontà hanno deciso di mettersi al lavoro, dando vita al II° Festival delle letterature minoritarie d'Europa e del Mediterraneo, un evento che ha unito per qualche giorno artisti, intelletuali, curiosi, gente del posto e gente di ogni luogo.
E Villa Badessa si è destata. La sua via, gli angoli di verde, i cortili, le case antiche riaperte dopo decenni di oblio, i suoi abitanti vecchi e nuovi, tutto ha rimesso in moto la macchina dell'immaginario.
Nuove storie, a un tempo locali e universali, sono ormai legate a questi luoghi, e tesori nascosti dalla memoria sono tornati alla luce.
Questo film è il racconto di quei giorni memorabili.